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NAPOLI, Valente: “Ticket refezione per rimpinguare le casse del Comune”

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“Ad un mese dall’inizio della scuola, il servizio di refezione scolastica nelle scuole napoletane non è ancora partito. E mentre solo poco giorni fa arrivavano a tante famiglie i bollettini relativi alla mensilità di aprile scorso, l’amministrazione, contemporaneamente, chiedeva alle stesse famiglie negli stessi giorni un contributo extra integrativo di 15 euro a bambino per l’avvio del servizio refezione di quest’anno”, lo scrive in un post sulla sua pagina Facebook Valeria Valente, deputata e consigliera comunale Pd.

“Per un’attività che ha una data certa di inizio e fine, con una copertura di circa 10 mesi all’anno, sorge un dubbio: mettere a bando il servizio con più di un mese di ritardo rispetto all’inizio della scuola è un errore o semplicemente si cerca di risparmiare sul piano annuale del servizio? E ancora, siamo sicuri che i 15 euro a bambino servano ad organizzare al meglio l’attività e non invece a rimpinguare le casse del Comune ormai vuote, visto il disastro di questi anni?”.

“L’amministrazione seppur interrogata, anche da me in Consiglio comunale, ancora una volta tace o balbetta. E ancora una volta, dopo l’abbassamento della soglia dell’esenzione Irpef per i redditi più bassi e mentre si continua a regalare suolo pubblico per feste di piazza, il sindaco, che a chiacchiere si professa vicino agli ultimi, continua a chiedere sacrifici proprio a chi ha sicuramente meno. È troppo chiedere al capo dell’amministrazione di occuparsi un po’ meno degli scenari internazionali, che forse proprio direttamente dalle sue mani non dipendono, e un po’ di più della qualità della vita concreta dei cittadini napoletani rispetto alla quale, invece, le scelte sbagliate dell’amministrazione finiscono per essere determinanti?”, conclude Valente.

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Cronaca

Napoli, turisti aiutano extracomunitario a sfuggire agli agenti della Municipale

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Due agenti della Polizia Municipale di Napoli sono rimasti feriti a seguito di un’aggressione mentre effettuavano un intervento di prevenzione sull’area pedonale di Via Toledo.
Intorno alle 17 di ieri, 16 maggio, nei pressi della sede del Banco di Napoli, gli agenti dell’Unità operativa Avvocata hanno fermato un extracomunitario trovato in possesso di borse contraffatte messe su un lenzuolo sul marciapiede. L’uomo, intento ad evitare il sequestro della merce, ha richiamato l’attenzione dei passanti. Due turisti, di origine spagnola, sono intervenuti in suo manforte, favorendo la fuga al “commerciante illegale”. Gli agenti hanno subito lesioni giudicate guaribili in 6 giorni.
Le indagini sono in corso per identificare il fuggitivo e le due persone che hanno ostacolato le operazioni dei militari.

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Cronaca

Napoli, lite condominiale poteva finire in tragedia: gli si inceppa la pistola e viene arrestato

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Poteva finisce in tragedia la lite, in un condominio di Napoli, scaturita da una diatriba sul contendersi il parcheggio nel garage condominiale.
Protagonista della vicenda un uomo, di anni 33, già noto alle forze dell’ordine, che ha estratto la pistola ed ha esploso due colpi rivolti verso il vicino 36enne.
Tragedia sfiorata, scrivevamo, ed in effetti non si è consumata perché la pistola del 33enne si è inceppata e non ha – quindi – ferito nessuno.

Grazie alle indagini condotte dai Carabinieri della stazione di Poggioreale e dalla Polizia del Commissariato di Poggioreale, l’uomo è stato rintracciato a Ponticelli.
 La pistola, utilizzata per sparare, è stata rintracciata, trattavasi di una scacciacani modificata per esplodere proiettili veri, calibro 8 millimetri.
L’uomo è stato tratto in arresto per tentato omicidio, detenzione abusiva di armi, detenzione di arma clandestina, ricettazione, minacce aggravate e violenza privata.

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Cronaca

Barra, trovato a nascondersi in un comò per sfuggire alla Legge

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Un uomo, di origine tedesca, ma residente nel quartiere Barra di Napoli, ha da espiare la pena di 9 anni, 8 mesi, e 8 giorni di reclusione per una rapina commessa a Castiglioncello (Li).
Sicché, gli agenti del Commissariato San Giovanni-Barra hanno eseguito un provvedimento per la carcerazione emesso nello scorso novembre dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Firenze.
Le forze dell’ordine hanno controllato l’abitazione dove risultava domiciliato l’uomo, e lì l’hanno scoperto nascondersi all’interno di un comò della sua stanza da letto, in pratica un vero nascondiglio richiudibile dall’interno.

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